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L'ombra dei Grimm
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C’erano una volta due compagni di scuola, i cui padri non si conoscevano affatto, ma avevano preso la stessa decisione…

Il papà di Hänsel era povero e non voleva che il suo “ometto” continuasse a perdere tempo sui banchi, avrebbe dovuto , al più presto, cominciare a lavorare, perché così è la vita.

Il papà di Gretel era invece ricco e non voleva che la sua bambina si distraesse con lo studio più dello stretto necessario, avrebbe dovuto piuttosto concentrarsi sugli interessi di famiglia, perché così è la vita.

Il padre di Hänsel, per stancare il figlio, la mattina gli faceva fare lunghi giri sul tram e lo abbandonava, con la scusa di un precario e improvviso impegno di lavoro, nel traffico cittadino, sperando che Hänsel non riuscisse a ritrovare la scuola. Il padre di Gretel, faceva lunghi giri con la sua Mercedes e poi, con la scusa di un sopraggiunto e importante impegno di lavoro, la lasciava per strada, certo che non avrebbe raggiunto la scuola.

Nell’intricato labirinto cittadino i due piccoli amici provavano un senso di sconforto ,che si tramutava in paura con l’abbaiare del traffico.

I due padri, anche se non si conoscevano affatto, cercavano,insomma, con tutti i mezzi, di farli diventare “Schulmüde”, cioè, come alcuni loro coetanei, studenti stanchi della scuola!

Ma Hänsel aveva un portachiavi con una bussoletta e alla fine riusciva sempre ad orientarsi e a Gretel era bastato sorridergli la prima volta, vedendolo in mezzo alle macchine, per aggregarsi a lui nella difficile caccia alla scuola.

E così i due papà decisero, ognuno per proprio conto, di essere più severi e di andare a scuola per cancellare i loro figli dai registri. Mentre percorrevano il corridoio principale verso l’ufficio del Direttore, Hänsel e Gretel li convinsero a fermarsi davanti ad una porticina semi-nascosta. “Chi c’è qui dietro?” chiesero spazientiti e infastiditi l’uno della presenza dell’altro.

“Il maestro delle favole e dobbiamo dirgli addio!”

Aperta la porticina Hänsel e Gretel spinsero dentro i due papà e la richiusero a chiave. Se ne stettero così dietro alla porta, a sentire la voce narrante del Märchenerzähler mentre rosolava a fuoco lento i due nuovi studenti troppo cresciuti… che protestavano, protestavano, ma sempre più debolmente.

Il racconto sembrava non finire mai e dalla porta filtrava il gradevole profumo delle favole, mentre sotto di essa si allungavano piccole ombre che giocavano tra di loro.

“Credi che ci vorrà molto?”

“Forse– sorrise Gretel – però, secondo me, stanno già diventando più croccanti!”

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