4. La mappa dell' immaginario poliziesco
L'immaginario poliziesco è indubbiamente entrato nella tradizione romanzesca del Novecento con i suoi personaggi più emblematici - Sherlock Holmes, Poirot, Marlowe, Sam Spade, Nero Wolfe e tanti altri - con le sue scene di suspence e di conflitti spesso armati, attraverso questi connotati. peraltro, il romanzo poliziesco è riuscito ad essere in sintonia con gli aspetti della vita che sono legati al problema del crimine e del castigo, forse insieme a molti altri aspetti che legati al crimine non sono, almeno direttamente. Sono gli insegnamenti, le suggestioni che vengono dalla tradizione romanzesca. Cosa significa possedere una tradizione romanzesca? Raffaele La Capria27 offre questa risposta: "Significa aver creato e poter attingere a un mondo immaginario popolato da personaggi impegnati in avventure individuali, e in essi nelle loro virtù e nei loro vizi, nelle loro azioni, nei loro moventi, nella loro sensibilità, ritrovare la coscienza della propria umanità e delle proprie origini. Questi personaggi nati dall'immaginazione sono più reali di quelli esistenti perché pur avendo precisi connotati sono universali, e sono portatori di un destino in cui ognuno può intravedere qualcosa del proprio". I gialli con i loro detectives e con le caratteristiche delle loro trame sono riusciti ad entrare a buon diritto nell'alveo di questa tradizione. Sono, a seconda dei casi, come insegna Giuseppe Petronio, buona o cattiva letteratura, ma sono letteratura. Ancora, nel gioco della trama e dei personaggi, la partecipazione emotiva del lettore può essere resa più immediata sia attraverso i meccanismi di suspence, che molti autori utilizzano nei propri racconti, e sia dotando il personaggio principale di una caratteristica particolare: la somiglianza con il lettore. Si realizza così l'identificazione con il personaggio del racconto, ma questo non in quanto eroe che possiede le qualità che noi vorremmo avere, non sempre almeno, ma in quanto davvero è simile a noi, e ciò che accade nella trama "potrebbe succedere anche a me". In definitiva anche questa remota possibilità rientra nell'elemento del gioco, della partecipazione ad una piccola commedia intorno al tema della giustizia e dell'ingiustizia umana, dato che il giallo, in particolare quello moderno, ha anche la funzione di proporre, nel contesto di una narrazione certamente eccessiva, un'idea di rivincita rispetto alle ingiustizie sociali. E' qui un altro aspetto del fascino dell'investigazione letteraria, quella di porre l'intelligenza e il coraggio di investigatori, sul modello di Philip Marlowe, al servizio del vivere civile. "Scoprendo il colpevole di un delitto - scriviamo nella presentazione della prima antologia che un editore italiano ha voluto dedicare alla letteratura poliziesca28 - gli scrittori dei gialli e i loro detectives ci dicono che è possibile saperne di più sui fatti che riguardano la nostra vita sociale, solo che si voglia usare i loro affilati procedimenti logici, come accade nel giallo classico, o intervenire sulla realtà con determinazione, come avviene nel più moderno giallo d'azione¬ª.
Quanto ai reali significati di questa fable convenue che è il romanzo poliziesco - parliamo di significati, al plurale, come è d'obbligo in casi come questi, in cui le intenzioni degli autori si coniugano attivamente con i desideri dei lettori -, c'è da dire che il primo significato è certamente nell'aspirazione a vedere ricomposte, appunto, le regole sociali violate.
È l'intelligenza al servizio del vivere civile che riesce a sconfiggere la barbarie della compromissione nei delitti: nel delitto, l'omicidio, che tutti li ricomprende. Non sempre nella realtà il gioco riesce, come ormai ci ammoniscono i gialli più moderni. Poi c'è la scoperta del colpevole, dell'origine del male, ed anche questa circostanza non è vissuta frequentemente e dà una gioia non meramente intellettuale.
"Come sempre lo scrittore è rimandato al problema della morale o dell' assenza di morale - si autoanalizza la Highsmith29 - in questo mondo di gente feroce e di sicari, non diversi nel ventesimo secolo da quelli dei secoli prima di Cristo, a chi importa se qualcuno uccide o viene ucciso? Al lettore, se i personaggi della storia sono convincenti".
In questa prospettiva, il giallo ha la funzione di mimare un concetto etico, la giustizia e di offrire nel contesto di una narrazione "eccessiva" un'idea di rivincita e di ripagament03o.
Un altro significato, non del tutto disgiunto dal precedente, è individuabile nella circostanza che i delitti e le indagini sono sempre più diventati una possibile
metafora per parlare del mondo che ci circonda. Lo hanno dimostrato scrittori del calibro di Gadda, Sciascia, Eco, Diirrenmatt. .. per non parlare di Dostoevskij, oltre a tutti i migliori scrittori del genere, da Hammett a Chandier a Simenon ... e via citando fino ai più importanti scrittori di spy-stories, Le Carré, Greene, Seymour. Ma, se questo è vero, ha ragione Petronio nel sostenere che indagini e delitti non sono più i temi di un genere chiuso e che "i generi dunque hanno perso una delle loro caratteristiche essenziali, la capacità di determinare il livello e quindi il valore dell'opera; e proprio perciò sono diventati ... semplici serbatoi di temi e di schemi, adoperabili per tutti gli usi, a tutti i livelli possibili"
E ancora, avanzando un 'interpretazione psicologica non è forse vero che il romanzo giallo rinchiude il problema della morte, della morte violenta almeno, nella gabbia di un gioco, di un contesto improbabile e così facendo la allontana dal lettore, la esorcizza e la riconduce a termini di razionale, quanto illusoria, comprensibilità?
In definitiva si potrebbe concludere che il romanzo poliziesco testimonia del tentativo comune di autore e lettori di comportarsi, magari per gioco, sensatamente e razionalmente anche quando nella realtà non ci sono ragioni evidenti per farlo.
È questo senso di accettata contraddizione che è, ad esempio una delle caratteristiche salienti di un maestro del poliziesco di ogni tempo: Dashiell Hammett.
Rimane ora un ultimo dovere da assolvere da parte nostra nei confronti di chi ha preso in mano questo libro e si è voluto avventurare nelle nostre divagazioni sui gialli e sul piacere di leggerli da giovani: quello di offrire una mappa per trovare i tesori.
Una mappa, cioè, che aiuti a orientarsi e a conoscere l'immaginario poliziesco per i giovani.
Infatti il giallo, come abbiamo visto, nel suo secolo di vita, attraverso romanzi godibili,
ha saputo costruire una serie di personaggi, trovate sceniche, atmosfere e tematiche che ancora oggi costituiscono un richiamo per le più disparate categorie di lettori. Rimane forse da individuare quali libri siano quelli che è più opportuno proporre ai giovani per rendere più divertente e agevole possibile la loro scorribanda nel poliziesco.
E allora non ci si poteva sottrarre alla tentazione di disegnare una possibile mappa ideale, attraverso gli autori e i titoli che più hanno determinato quest'immaginario. Siamo ben coscienti che la mappa può essere costruita diversamente e con presenze più autorevoli e che, con il tempo e la lettura, ognuno di noi si costruisce la propria mappa, ma quello che proponiamo è solo un primo viaggio (non a caso il giallo è anche un libro da viaggio) nei luoghi tipici del giallo dove si è consumato quello che Dickson Carr ha definito il "più splendido gioco del mondo ".
|