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Serpentara P.S.
A metà agosto nella periferia di una grande città possono accadere le cose più straordinarie, senza che nessuno si stupisca.

Ecco come un vecchio villino ammuffito, a Roma, si trasforma, dalla sera alla mattina, nel Commissariato di SERPENTARA P.S.. I pochi abitanti del quartiere rimasti in città salutano con sollievo l'arrivo della pubblica sicurezza, dato che a Serpentara, nella quiete agostana, si aggirano loschi personaggi e s'intrecciano oscure trame mafiose.

Ma nessuno s'accorge che quel Commissariato di frontiera è solo un travestimento... ebbene sì, il villino è una facciata, una quinta di teatro messa in piedi da cinque ladri travestiti da guardie per organizzare il colpo della loro vita, la rapina del secolo!

Il maresciallo Frassineti scagliò la matita contro il muro.
"Ma perché ti vuoi mettere a giocare sul erio ai poliziotti? Noi siamo qua per scassinare uan banca. Qualche giorno per farci conoscere. Buttare l'amo al Direttore della banca, il colpo e via. Ci mancherebbe solo che cominciamo a rilasciare i passaporti e a scoprire gli omicidi. Lo sai che cosa stiamo rischiando già da adesso con queste divise addosso e dentro questo buco?"
"Rischiamo di essere scoperti il primo giorno se non ci comportiamo da poliziotti". Il Piromane tacque un attimo. "Ci incendiano un negozio sotto gli occhi, ci accoltellano una donna e noi? Rimaniamo chiusi qui dentro?"
"Per me ha ragione il commissario", intervenne il Cinese "l'hai detto anche tu che dobbiamo farci conoscere nel quartiere".


Ecco come tre uomini e due ragazzi sono costretti, dagli eventi quotidiani, ad impersonare il ruolo di guardie per poter, alla fine, rivestire, con profitto, i panni dei ladri.

Certo sono soltanto una piccola banda di spregiudicati che si trova a dover fronteggiare un nemico imponente... riuscirà un pesce così piccolo a ingoiare lo squalo tigre più pericoloso di tutti i mari?

1997, La Nuova Italia
Scritto con Luigi Calcerano
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