Un delitto elementare |
Recensione di Paola Parlato da "Il Pepe Verde", n.37 Settembre 2008 |
Un altro lavoro a quattro mani di Calcerano e Fiori; anche questo come i precedenti tradisce il grande piacere della scrittura che gli autori provano, una sorta di divertissement personale che precede la relazione con i lettori. Il piacere di costruire una trama minuziosa in cui niente è lasciato al caso, ma anche la ricerca dell’inferenza sapiente, della citazione, dell’allusione appena adombrata. Il risultato è un racconto giallo avvincente, ironico, a tratti divertente, che lascia qua e là spazio a riflessioni più profonde.
La vera protagonista del romanzo è la scuola.
L’istituto comprensivo Repubblica Romana, diventa il teatro fortuito dell’incontro di diverse generazioni, di un intreccio doloroso di pubblico e privato nel quale i personaggi restano invischiati, nonché la scena del crimine di una serie di incomprensibili delitti, legati dal filo invisibile di una storia di quasi quarant’anni prima, che ha segnato la vita di un gruppo di alunni…
Il Bene e il Male e le loro definizioni assolute, si mescolano e si confondono sotto lo sguardo ironico degli autori che, in barba alle comuni categorie culturali e sociali, affidano nella storia il massimo di consapevolezza e saggezza a un clochard, un malfattore e un umile lavoratore, che diventano le figure chiave nella risoluzione del giallo. E la scuola assume il ruolo di luogo simbolico, dove si possono ancora fare e disfare i destini delle persone.
|
|
Torna al libro
|
|
|